Casi storici di unioni civili in Italia

La legge sulle unioni civili in Italia, la cosiddetta “Legge Cirinnà”, risale al 20 maggio del 2016, data in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pose la sua firma per permettere a persone dello stesso sesso di unirsi civilmente.

Solo il 23 luglio dello stesso anno fu poi firmato il decreto attuativo su tali unioni, con la firma dei ministri Renzi, Orlando e Alfano.
Il giorno dopo è avvenuta quella che verrà ricordata come la prima unione civile in Italia, ovvero tra Elena Vanni e Deborah Piccinini, tenutasi a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna.
Fu il sindaco Fausto Tinti, membro del Partito Democratico, principale corrente politica fautrice della proposta di legge sulle unioni civili, a celebrare la cerimonia.

Anche se questa unione è considerata di fatto la prima in assoluto in Italia, va specificato che proprio un mese prima, il 24 giugno 2016, fu celebrata anche quella di Giovanni Giovannini e Gianluca Zoffoli, anche se in realtà non esisteva ancora un decreto attuativo che potesse rendere ufficiale tale unione civile.
La cerimonia fu ufficializzata dal sindaco di Lugo, Davide Ranalli.

Successivamente alla data ufficiale dell’approvazione della legge, nel giro di pochi mesi, si sono registrate più di 2 mila unioni civili, a prova del fatto che molte coppie attendevano con ansia la possibilità di poter rendere ufficiale il proprio legame affettivo.
Tali numeri hanno conosciuto una leggera diminuzione nel 2019 e decisamente un crollo nel 2020, anche a causa della pandemia.

Le regioni italiane che hanno registrato più unioni civili sono state Lombardia e Lazio, seguite dal Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna.

A seguito del drastico calo delle unioni civili, molte sono state le critiche che hanno insinuato il fatto che si sia lottato tanto per un diritto, per poi non usufruirne.
A risposta di ciò, gli esponenti del partito democratico che si sono battuti in prima linea per questi diritti, hanno specificato che attualmente qualsiasi unione, civile o religiosa che sia, ha subito un grave crollo, soprattutto dopo l’avvento della pandemia e con un sostanziale aumento dei divorzi e delle separazioni.

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